L’arte di stupire. E’ quella del pittore-grafico-disegnatore satirico Paolo della Bella, capace di creare opere eccentriche, dove convivono immagini, poesia e riferimenti a grandi artisti. Quelli del fiesolano della Bella sono lavori che potrebbero essere citati in testi come La parola dipinta di Giovanni Pozzi e che - per sfiziosità - riconducono agli eruditi giochi di parole di Queneau.

S’inaugura oggi a Firenze - con presentazione di Antonio Paolucci - la mostra di Paolo della Bella 9.9.99 (ore 18 Art Center, via de’ Servi 11). «9.9.99» (data che corrisponde anche al giorno d’inaugurazione) è un titolo cabalistico, un titolo che evidenzia la garbata ironia di della Bella che - fra l’altro - è stato negli anni ‘70 una delle anime di una nota rivista di satira-politica che, guarda caso, si chiamava «Ca Balà» (ovvero cabala con l’accento). Ad Art Center sono esposte una trentina di opere. Alcune, recenti, si chiamano «Net-poem». Si tratta di poesie stampate su tela, realizzate attraverso falsi indirizzi di posta elettronica. Paolo della Bella che recentemente ha avuto un bel successo con una personale che si è tenuta nella sede del Parlamento Europeo di Strasburgo, espone anche immagini che un po’ ricordano le avanguardie storiche un po’ i labirinti grafici di Dubuffet. Ci sono poi omaggi a quelle note in margine che era solito fare nei suoi scritti Edgard Allan Poe. Davvero particolare è «Lettere minuscole» dove - dentro ad una cornice - si vede una lente che ingrandisce una sinfonia di lettere d’alfabeto.
Ha i colori dell’arcobaleno un bel Don Chisciotte che forse è parente di quello libero, selvaggio e contemporaneo messo in scena dal Living Theatre, che cavalcava una moto. Il Don Chisciotte di della Bella, più che una lancia, sembra impugnare una matita. Forse è un artista che invece di lottare contro i mulini a vento, si batte contro quella burocrazia che - da sempre - è nemica degli artisti.

                                                                                                                                                          Roberto Incerti (La Repubblica  9. 9. 1999)

Io sono Don Chisciotte, per fortuna, 1995                                                                                                                               Marginalia”, 1998

 

Lettere minuscole, 1998                                                                                                                                   Net poem, 1999

 

Natura morta d’ossessione n°2, 1997                                                                                                                                          Sono dunque penso, 1997

 

Vola in biblioteca, 1990                                                                                                                                                 Magia della fantasia, 1998 

 

Tango, 1997                                                                                                                                                                                                     Ultimo tango, 1996 


 
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