Mirabiblia. Catalogo ragionato di libri introvabili di Paolo Albani e Paolo della Bella 
Prefazione di Mario Scognamiglio. 
Zanichelli, 2003
 
Sempre per la casa editrice Zanichelli, 
è uscita un’altra opera scritta e redatta dalla coppia de’ Paoli 
Si tratta di un vero e proprio catalogo di libri introvabili diviso per materie. 
Letteratura, Arte, Scienze, Storia, Politica, Poesia, ecc.
I libri in catalogo, vecchi e nuovi, sono introvabili semplicemente perché 
sono inesistenti.
«Ma se non esistono come possono averli trovati?»
Non esistono, è vero,  ma sono veri, addirittura più veri di quelli veri.
vedi il bell'articolo di Marco Belpoliti su
ttL, tuttoLibri tempoLibero del  14 giugno 2003

TROVA IL LIBRO CHE NON C’È
di Marco Belpoliti 

«MIRABIBLIA», CATALOGO DI OLTRE MILLE TITOLI, OPERE VIRTUALI PENSATE E CITATE IN OPERE REALI, CENSITE E SCHEDATE COME FALSI D’AUTORE. SI CONSULTA COME L’I-CHLNG O LE CENTURIE, CONFERMA LA LETTERATURA COME MENZOGNA CHE HA SEDOTTO MANGANELLI E ECO, QUENEAU E PEREC

 

Nel descrivere la sua Biblioteca di Babele, Borges è stato perentorio: «Ripeto: perché un libro esista, basta che sia possibile. Solo l’impossibile è escluso». Da cui discende che la letteratura è l’unica realtà virtuale esistente, l’unica possibile. Perché un libro esista, basta pensarlo: pensare di scriverlo, e scrivere che lo si è pensato. Ed ecco che il libro è. Sulla base di questo principio non c’è libro che non possa non essere scritto, nel passato come nel futuro, poiché il libro abolisce la distinzione temporale in entrambe le direzioni. Non solo si può essere scrittori apocrifi, cioè non riconosciuti, oppure falsamente attribuiti, ma anche scrittori anticipatari, ovvero che sono stati copiati in anticipo: c’è sempre qualcuno nel passato (come nel futuro) che ha pensato quello che io penso o lo penserà. Pensare un libro è scriverlo. Nella «Biblioteca di Babele» il tempo è elastico, può essere teso o allentato, curvato o rettificato; in ogni caso il centro è ovunque: «La Biblioteca è una sfera il cui centro esatto è qualsiasi esagono, e la cui circonferenza è inaccessibile».
Mirabiblia. Catalogo ragionato di libri introvabili di Paolo Albani e Paolo della Bella (Zanichelli) contiene 1036 libri introvabili (ci sono, ma non possono essere trovati se non lì): è il primo elenco ragionato in lingua italiana proveniente dalla «Biblioteca» Ogni libro è presentato con biblioteconomica esattezza. Autore, titolo, editore, luogo di stampa, persino numero di pagine e formato. Ad esempio - apro a caso - La zuppa dei poveri di Ernesto Pérez Mas?n misura cm 11,8 x 16,7, ha 246 pagine e il suo costo è di 27,75 euro. L’editore ha una doppia sede: L’Avana e Palermo e si chiama Origines; data di edizione: 1965. Segue la descrizione dettagliata di 19 righe in corpo 12. La fonte del libro è Roberto Bolaño, autore del magnifico La letteratura ‘nazista in America, pubblicato presso Sellerio a Palermo nel 1998. Stando a Mirabiblia, entrambi i volumi sono esistenti; anzi, La zuppa dei poveri è più esistente della Letteratura nazista in America, continente dove il nazismo, almeno quello storico, non c’è mai stato, mentre sono note le traversie dei criminali di guerra che hanno trovato rifugio in Argentina e negli altri stati del cono Sud. E’ più vero Bolano o Pérez Mas?n? Questo nessuno lo può dire, poiché nell’ambito della biblioteca virtuale ogni cosa è e al tempo stesso non è.
Dalla lettura asistematica di Mirabiblia - libro che può essere letto solo in modo sincopato, consultato come se fosse l’I-Ching, o le Centurie di Nostradamus, cioè aperto a caso, più volte al giorno o a diversi giorni o anni di distanza - si evince quanto segue: 1) la letteratura è un sistema del tutto infondato; 2) i libri sono variabili indipendenti (ogni libro sta a sé); 3) è vero anche il contrario: i libri sono delle variabili dipendentissime: non c’è un libro che non contenga un altro libro, o più libri; 4) la letteratura è un sistema fondato sulla biblioteconomia; 5) la bibliografia è una scienza inesatta; 6) la letteratura è fondamentalmente una menzogna.
Giorgio Manganelli ha descritto in modo preciso la speciosa esistenza dei libri: «L’opera letteraria è un artificio, un artefatto di incerta e ironicamente fatale destinazione. L’artificio racchiude, ad infinitum, altri artifici». Gli autori che hanno dedicato maggiore attenzione a quest’arte dell’artificio (e per ciò stesso altamente letterari) sono: Carlo Dossi, Umberto Eco, Vladimir Nabokov, Stanislaw Lem, Fosco Maraini, Raymond Queneau, Maurizio Salabelle. Poi ci sono i casi particolari di Pier Francesco Paolini, detentore di una rubrica su il Caffè intitolata «Equilibri»; Stefano Bartezzaghi, anche lui rubrichista di genio, costruttore di fantabibliografie; Georges Perec, equilibrista della bibliografia immaginaria; Paolo Vita-Finzi, grande apocrifo; Ermanno Cavazzoni, giocoliere e scrittore. La lista sarebbe molto più lunga, poiché dovrebbe comprendere alcuni fool («Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.., lo scrittore è anche un buffone», Giorgio Manganelli) e alcuni mentitori professionali (se la letteratura è una menzogna, cosa sarà allora la menzogna? letteratura, naturalmente). In primis: François Rabelais, Jonathan Swift, Edgar Allan Poe, Raymond Roussel.
Mirabiblia è costruito come un catalogo e non come un atlante - esiste ovviamente una geografia della menzogna letteraria - o come una storia (senza progressione o sviluppo) o una enciclopedia (ovvero un perfetto «sapere circolare»). Ma si può benissimo giocare con gli indici che sono la vera colonna vertebrale del libro: Indice alfabetico delle opere in catalogo (in cui soffermarsi alla ricerca di titoli: A volte, di mattina; E dopo il sublime, cosa?, eccetera); Riferimenti bibliografici delle opere in catalogo (da Alcott, Louisa May fino a Zavattini, Cesare); Appendice comprendente bibliografie immaginarie da Rabelais a «Gli pseudobiblia o le biblioteche immaginarie. Riferimenti Generali».
Ernesto Ragazzoni, autore del meraviglioso libro Buchi nella sabbia e pagine invisibili, ha finalmente il posto che gli spetta; allo stesso modo Richard Brautigan, splendido scrittore americano, funambolo della narrazione pop negli anni sessanta e settanta, fa bella figura con la sua Biblioteca degli autori sconosciuti: situata a San Francisco, al 3150 di Sacramento Street, che non distribuisce libri ma accoglie manoscritti che nessun editore accetta, e solo se. debitamente portati a mano dagli autori medesimi.
La letteratura è un esercizio solitario e vagamente onanistico, come si evince dal catalogo provvisorio della biblioteca descritta da Brautigan, ma anche da Mirabiblia. Un capitolo specifico descrive anche le riviste e i giornali introvabili. Il più interessante e realistico è Il Quotidiano di Padre Pio, progettato da Giulio Mozzi in perfetta assonanza con la beatificazione del frate: la raccolta consta di 10 numeri di 32 pagine l’una; segue descrizione.
Indispensabile per la lettura del catalogo allestito da Paolo Albani e Paolo della Bella (è un solo autore con due cognomi o un doppio cognome di due autori o un doppio cognome di un solo nome?) sono i Princìpi finali di letteratura inesistente di Giorgio Manganelli, pubblicati dalle edizioni La Palude di Milano: cm 14x 22, consta di 261 pagine. E’ un trattato sulla teoria della pubblicazione di una riga bianca. Il libro parte da una «Retorica della pubblicazione» (materia di studio in molte scuole di scrittura, o almeno corso parallelo al «bello scrivere») e una «Teoria del non-scrivere» (materia obbligatoria nella scuola di scrittura intitolata a Giorgio Manganelli, vedi all’indirizzo: scuolamanga@univenus.it), dove viene teorizzata la regola: «è necessario pubblicare e non scrivere». Solo una riga bianca può soddisfare a questa esigenza (la riga è l’unità minima, anche perché esistono le pagine bianche e i libri bianchi). Il punto saliente del testo consiste nella riga bianca scritta da Manganelli nel suo trattato: «Personalmente considero quella riga bianca come l’unica vera riga dell’intero pezzo che sto scrivendo, l’unica che corrisponda con maniacale esattezza, alla legge di essere pubblicata ma non scritta».
Mirabiblia non è solo un libro da leggere, ma anche da guardare. Alessandra Barsi e Paolo della Bella hanno provveduto a illustrare molti dei libri introvabili con immagini di copertine, ritratti degli autori, frontespizi, pagine. Tutto rigorosamente falso, tutto rigorosamente vero. Anche questo libro è assolutamente inutile come è inutile tutta la letteratura: «Anarchica, la letteratura è dovunque un’utopia; e come tale ininterrottamente si dissolve e si coagula. Come è proprio delle utopie, essa è infantile, irritante, sgomentevole». 
ttL, tuttoLibri tempoLibero  14 giugno 2003
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